NIDO D'INFANZIA OLTRECASTELLO C'è posta per te! Quando da una lettera nasce la magia di un incontro. L’idea che sta alla base del nostro progetto Anziani e Bambini del nido d’infanzia di Oltrecastello è che gli anziani e i bambini stanno bene insieme e sono una ricchezza gli uni per gli altri. Anziani e bambini hanno iniziato a comunicare attraverso un mezzo oggi inusuale: la lettera scritta a mano. Parole adagiate su un foglio di carta capaci di creare una connessione autentica e sincera e di conservarla nel tempo. Di cosa scrivono questi nonni? Di piante e di giardini, di come stanno i fiori o dei primi germogli a primavere e di come si stanno prendendo cura di loro. Per i bambini ricevere la lettera nella cassetta della posta e già una scoperta. Una sorpresa che continua con l'educatrice che la legge, mostrando le immagini che l'accompagnano. Un'e- sperienza che apre al desiderio di un incontro da progettare per il futuro: tutti insieme a piantare erbe aromatiche, per trasferirle un giorno nelle aiuole del centro diurno e nell’orto del nido. Lo scambio intergenerazionale aiuta a combattere l'isolamento sociale e la depressione delle persone anziane mentre per i bambini è un'esperienza che migliora la loro percezione e il loro atteggiamento nei confronti degli anziani. Sviluppando l’empatia, i nonni si sentono più felici, meno soli e motivati. Scrivere una lettera, riceverla, leggerla, ritrovarsi: piccoli riti che rinnovano ogni volta la magia dell'incontro. CENTRO PER L'INFANZIA Una rete per tenere raccolti pezzetti di vita Il mondo della tutela: una comunità educante che, insieme, accoglie e protegge Quando le condizioni di vita di un minore sono così critiche (e non tanto per questioni economi- che) da indurne l'allontanamento dal contesto famigliare per non pregiudicarne la crescita e lo sviluppo, è importante, ma di certo non sufficiente, offrirgli cura e protezione in un luogo sicuro e accogliente. Quando arrivano al Centro per l'Infanzia, questi bambini sono frammentati e serve una fitta rete di operatori che li tenga uniti. Innanzitutto sono presi in carico dall’equipe educativa che vive con loro la quotidianità e la vita nel gruppo appartamento. C’è poi la continua collaborazione con il Servizio Sociale che mantiene i contatti con il Tribunale dei Minorenni e con la famiglia del bambino. C’è la scuola che frequenta, gli sport a cui partecipano, la psicologa o la neuropsichiatra che li aiutano a rielaborare la propria storia e per poter affrontare al meglio il futuro. Ci può essere anche una presa in carico riabilitativa che li aiuta a superare al- cune difficoltà fisiche che possono derivare da una non adeguata cura ricevuta. Ognuno di questi soggetti offre una sua visione del bambino nei diversi ambiti. A volte le osser- vazioni coincidono, a volte no perché in ogni contesto il bambino porta una parte diversa di sé. È solo riunendo tutti questi pezzetti che si può costruire, pian piano, una sua immagine sempre più chiara. Gli si permette una crescita più armoniosa e lo si prepara al mondo che lo aspetta, mostrandogli che il mondo può essere anche bello.

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